la nube del futuro - Lc 21,25-28.34-36 | ||
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Dal Vangelo secondo Luca |
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Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle | Quale segno di pace e tranquillità viene offerto ai nostri occhi maggiore di un cielo stellato, di un tramonto fiammeggiante o del tenue verdeggiare di un'alba? Fin dall'antico si pensava al firmamento come stabile e fermo, immutabile segno del mutare del tempo. Il tempo lento nelle sue impercettibili trasformazioni, come il cielo stellato era l'orizzonte della sicurezza storica della umanità. Così oggi le istituzioni internazionali e quelle nazionali, la stabilità della economia e della finanza, della cultura e dello sviluppo lento e progressivo. Anche la Chiesa era vista come istituzione così certa e stabile da offrire il senso della stabilità al mondo. |
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mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra | Brutta e la paura che ci toglie i punti di riferimento, che sconvolge le sicurezze su cui poggiano i nostri piedi. Non sono le stelle o la luna a sconvolgere il nostro tempo, neppure i terremoti o le mutazioni atmosferiche quanto l'insicurezza della finanza e della economia, la perdita di stabilità delle istituzioni e degli equilibri che sembravano raggiunti. Anche la Chiesa vive i suoi momenti di incertezza istituzionale, ha perso la monolicità di una dottrina certa per dare spazio a correnti di pensiero, più dinamiche e vitali ma che offrono meno certezze. |
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Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. | Il Figlio dell'uomo verrà, fa parte della Promessa, è un avvenimento che è già scritto nel calendario del futuro. Perché ogni giorno, ogni istante il futuro irrompe nel presente e lo trasforma. Se capiamo questo comprendiamo il senso della Fede e la capacità di discernere il tempo presente e riconoscere quella nube su cui il Figlio dell'uomo sta giungendo a noi, quotidianamente. Come Abramo occorre credere al Dio della Promessa e riconoscere in ogni passo che quella Terra promessa si fa ogni girono più vicina e presente. |
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risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. | La paura, che è cattiva consigliera, ci fa scappare, cercare l'angolo nascosto, il rifugio sicuro in cui rannicchiarsi e chiudersi. L'invito, invece, è quello di alzare il capo, di aprirsi, rimettersi in piedi, riacquisire fiducia e sicurezza guardano lontano. Nel futuro è la vicina liberazione. Significa non nascondersi alla realtà delle cose ma guardarle in faccia con dignità e risolutezza dell'uomo liberato. A volte si pensa che la libertà venga dall'esterno dell'uomo, dalle sbarre tagliate di una prigione che il mondo e la storia hanno costruito. Sappiamo bene che non è così e ne abbiamo l'esperienza storica: è la libertà interiore che è capace di segare le sbarre di ogni prigionia. |
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